In un ambiente accogliente e arioso gustate l'anatra ai fiori di finocchio selvatico, la specialità imperdibile

Da Valiano di Montepulciano a Torrita di Siena il passo è breve e la Piccola Trattoria Guastini si è ormai ben accomodata da circa un anno tra le mura di questo paese che già guarda la Valdichiana. Torrita da torre, anche se qui ne abbiamo ben quattro e quadrate, ricordando il Codice amiatino dove viene citata nel 1037.

Ma prima di ammirare (e gustare) la nuova sede di Guastini vale la pena fare due passi tra l'eleganza raffinata dei palazzi come quello Pretorio, le Porte Gavina, a Pago, a Sole e l'antica cisterna di piazza Matteotti che chiude e corona un borgo noto anche per le imprese di Ghino di Tacco e per le attività legate alla lavorazione del legno.
Il ristorante lo troverete sulla lunga via che conduce alla piazza (Passeggio Garibaldi, 52/A - tel. 0577 689215 - 347 7044305 - www.piccolatrattoriaguastini.it) e la struttura si articola su di una costa a più livelli proprio per ospitare l'allungarsi della terrazza e della veranda dalle quali godere di un panorama unico. Contigue a questi spazi – dove trova posto anche un piccolo orto di aromatiche – le sale interne sono introdotte da un sottile ingresso che si divide verso la cucina e il bancone accoglienza.
Le aperture e l'ariosità delle sale si riflette negli arredi giocati tra l'apparecchiatura bianca in richiamo alla linea essenziale delle lampade da tavolo, ai tocchi sparsi color biscotto e beige, alle travature del soffitto con illuminazione con steli di rame.

Seguiti in sala da una giovane e brava cameriera e dal titolare molto professionale, scegliamo da una carta dei vini interessante ed esauriente anche in termini di proposte meno conosciute, prima di iniziare da un menu prettamente toscano e locale. Come la delicata e di grande qualità tartare di Chianina (da Bettolle) e il “coraggioso” lampredotto di Chianina in salsa verde, verace e gustoso. Interessanti anche i primi, dove i ravioli ripieni di piccione con pancetta, alloro e ginepro (e impreziositi da parti di piccione), profumati e raffinati, si contrapponevano alla freschezza del risotto fave e piselli mantecato al Pecorino di Pienza. Ai secondi, oltre al loro piatto più famoso che è l'anatra ai fiori di finocchio selvatico, si può provare il compatto baccalà con capperi e cipolla di Tropea o, semplicemente, le stuzzicanti cime di rapa ripassate in padella e lo sformato di verdura. Finale con buona panna cotta con agrumi e la promessa di tornare nella stagione calda in questo locale moderno, suggestivo e dai piatti meritevoli che rappresenta una luce in più in questo paese.

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