A Valmadonna (Al), una pizzeria dinamica per tutta la famiglia

Da Unico, nella campagna alessandrina, trovate anche una valida proposta di carne alla griglia e di piatti del territorio rivisitati

Ecco uno di quei locali dove si starà bene: ambiente e staff giovane, moderno, con una cucina che propone linee diverse in grado di andare incontro alle esigenze di ogni commensale. Il nome dell’attività – “Unico” – ha in sé proprio questo concetto di concentrare in un solo posto varie opportunità di scelta culinaria. Ma andiamo per ordine.

Siamo a Valmadonna, sobborgo alessandrino immerso nella campagna. La struttura presenta alcuni tratti architettonici di una villa e altri di un cascinale, con le belle salette interne di design e gli ampi spazi nel giardino esterno. Il parcheggio privato è di dimensioni ridotte, ma si potrà parcheggiare tranquillamente a lato lungo la strada che non è certo di grande percorrenza.

Il menu ha tre temi portanti: la pizza, la cucina del territorio rivisitata e la carne alla brace. E ognuno di essi soddisfa.

Le pizze sono “alla napoletana” col classico bordo alto e soffice. Eccellente l’impasto e ottime e molto ricercate le materie prime per le farciture. Si potrà scegliere tra quelle classiche – da 5 a 8 euro – con ingredienti base pomodoro San Marzano e mozzarella “Fior di latte”; quindi “Le Speciali” – da 8 a 18 euro –: qui consigliamo “Burrata e Crudo”, “Lardo” con lardo di Arnad Igp, gorgonzola Dop e granella di noci, “Quattro Pomodori” con San Marzano, pomodorini rossi e gialli, pomodorini secchi.
Poi anche la pizza alla salsiccia di Bra, la Piccante con spianata calabra, cipolle di Breme caramellate e Gorgonzola Dop
unico-pizza cipolle.jpg e la “Porchetta” con caciocavallo Silano, pomodorini secchi, stracciatella di bufala e ovviamente porchetta di Ariccia Igp.
Infine, ci sono anche per i più golosi le “Maxi Gourmet” – da 17 a 22 euro –.

Ricca e gustosa la proposta di carni alla griglia – da 7 a 28 euro – nella quale balza agli occhi il lavoro di ricerca di tagli e di materie prime di qualità: top il filetto di Black Angus su pietra ollare calda frollatura 40 giorni, al pari della “Costata di Ozzano” di fassone nato, allevato e macellato a Ozzano Monferrato; quindi, Wagyu al naturale sulla piastra (400 g), filetto di maialino di Patanegra alla soia, zucchine e cipolle caramellate, e ancora costata di Angus Irlanda e grigliata mista di suino e bovino con salsiccia di Bra, salamini di vacca, picanha, filetto di Angus, ribeye, servita su pietra ollare calda e accompagnata da patate o verdura. Spettacolare.
Ma ci sono anche gli hamburger, declinati come “Tris” – Kobe, Chianina, Fassone, oppure come “Maxi” a base di salsiccia di Bra.
A completare il menu, i piatti del territorio rivisitati: qui citiamo l’originale vitello tonnato croccante servito con tre pezzi di carne (€ 14) – sottofiletto cotto sottovuoto a bassa temperatura e servito a cubetti rosolati con salsa tonnata e capperi a parte –
il “Tagliere Unico” (€ 16) con muletta, salame crudo e cotto, tomini, formaggio Bleu d’Aoste. Tra i primi, ecco la “Cacio e 7 pepi” (€ 11) – rigatoni di Gragnano, Castelmagno Dop, guanciale croccante e 7 tipi di pepe, in alternativa ad agnolotti al brasato di Valmadonna (€ 12) – ai tre arrosti con salsa al Nebbiolo – e ancora tagliolini risottati al pomodoro fresco con emulsione di alici, prezzemolo e pane grattugiato e tostato (€ 11).

A confermare la validità del progetto “Unico”, una proposta di birre artigianali alla spina o in bottiglia, e una discreta carta dei vini, tutti proposti anche al bicchiere.

Servizio con il sorriso, anche se abbiamo registrato qualche ritardo e confusione di troppo nell’arrivo delle bevande ai tavoli. Ma è comunque un modello vincente, in cui, accanto all’ottimo lavoro dello chef, sono evidenti la passione che muove l’intero meccanismo e il desiderio di far incuriosire ogni commensale con una proposta mai banale e con piatti che non concedono la minima sbavatura.