Nove italiani su dieci consumano verdure, che per il 64% degli intervistati diventano il piatto principale. Ma non solo: ad apprezzarle, accanto al pubblico femminile (le donne in media le consumano sette volte la settimana) c’è un’inedita fascia di giovani (il 58%) che apprezza le verdure e le mangia abitualmente. Quello che cambia - e costituisce il cuore di questa rivoluzione “green” - è il mutamento dell’atteggiamento generale, rivela un’indagine Doxa. Non sono più imposte sulla tavola per ragione di salute, ma sono consumate perché buone. Rappresentano il mix ideale di salute e sapori dicono le statistiche: accanto ai ristoranti vegetariani e vegani, si moltiplicano le catene dedicate ma le verdure sono inserite con un piatto dedicato anche nei menu dei ristoranti più tradizionali e persino nei bar della pausa pranzo. “Se cresce il consumo di verdura - dice sulla Stampa lo chef Pietro Leeman, che per primo in Italia arrivò ai vertici della ristorazione con un ristorante vegetariano - ci guadagnano tutti”. L’effetto verdura dipende da più fattori: il cambiamento di abitudini, una maggior attenzione ai temi della salute, il risultato di anni di campagne informative, come “Nutritevi dei colori della vita” presentata nei centri di commercio e in manifestazioni dedicate all’enogastronomia, come Golosaria Milano 2014, dove la verdura è diventata protagonista di più showcooking. (Nella foto il piatto di Andrea Ferro "Verticale dalla terra" con zucca, mele e pere)
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