Il primo prodotto firmato da Pietro Bordiga che ne segna già la filosofia, la ricerca del perfetto equilibrio tra le spezie del mondo, le erbe del Monviso e i vini delle Langhe
Nel 1888 Francesco Crispi era alla guida del Governo Italiano che, dopo la stabilizzazione post-bellica, inseguiva il sogno delle colonie africane. I porti di Assab e Massaua, sul mar Rosso, entrano nell'immaginario collettivo degli italiani. Così compaiono i primi manifesti che tematizzano colonie lontane, esperienze esotiche che si traducono nei nomi scelti per alcuni prodotti, nell'iconografia dilagante, nel gusto delle Esposizioni Universali che portano il mondo in un unico luogo e, in tavola, nel ritorno all'uso delle spezie e di profumi apparentemente lontani dal sentire comune. Se da un lato però ci sono queste spezie orientali, dall'altro il Vermouth è anche e soprattutto Torino o, meglio, Piemonte.
Proviamo a proiettarci con la fantasia nei locali della Torino di fine Ottocento, dove questo vino liquoroso, nato all'incirca un secolo prima, è protagonista nei Caffè e nelle osterie. Anzi, sono in molti a firmare un proprio Vermouth e alcune di queste etichette sono pronte a diventare veri e propri marchi.
Pietro Bordiga è un erborista appassionato che ha una forte cultura delle botaniche locali, quelle che crescono sulle Alpi di Cuneo dov'è originaria la sua famiglia, e delle spezie che arrivano a Torino da tutto il mondo. Poi conosce a fondo il mondo dei Caffè torinesi, il Caffè Dilei, dove può sviluppare la ricetta e avere i giusti raffronti con il pubblico. Il suo Vermouth piace a tal punto da spingerlo ad aprire una propria distilleria per soddisfare le richieste che gli arrivano anche da altri storici locali della città: uno per tutti il Caffè Mulassano, che tra i suoi arredi liberty, battezzò il tramezzino che nelle sue varianti mignon è presto diventato un classico dell'aperitivo.
La distilleria ha sede a Cuneo vicino a Torino, alle Langhe del vino, alla Provenza da dove provengono altrettanto ricche essenze e, soprattutto, alla storia della famiglia Bordiga. Il Vermouth è come un patrimonio comune che viene adattato sulla base delle diverse ricette e dei palati: ad accomunarle tutte è solo la definizione generale di un prodotto dolce, balsamico, alcolico e conservabile. Per Bordiga però è molto di più perché rappresenta l'inizio di una storia che dura da 135 anni.
Tutti i colori del Vermouth Bordiga
Prima di affrontare le diverse declinazioni dei Vermouth Bordiga, bisogna partire dal processo di produzione che ha come primo ingrediente il fattore tempo: 40 - 50 giorni di infusione prima dell'imbottigliamento e, successivamente, altri 15/20 giorni in cui il prodotto viene lasciato nuovamente riposare nelle cantine ad una temperatura costante di 10 gradi. La filtrazione avviene esclusivamente per refrigerazione e con l’utilizzo di filtri naturali di carta.
Il Vermouth Bordiga che tuttora ripercorre passo a passo la ricetta del Cav. Pietro Bordiga è il Vermouth di Torino Excelsior Riserva Superiore, ottenuto da un blend di Cortese e Barolo. Il Vermouth di Torino rosso parte da una base bianca di cortese, a cui si aggiunge del vino nebbiolo piemontese. Si aggiungono il Vermouth di Torino Extra Dry dal basso grado zuccherino e il Vermouth di Torino Bianco, proposto secondo l’antica ricetta originale, dal tono dolce e avvolgente. A completare la gamma il Vermouth di Torino Superiore Biologico con le note amaricanti dell’assenzio romano e gentile, supportate da quelle più terrose della genziana e quelle vibranti del quassio. Il tutto armonizzato dalla vaniglia Bourbon che dona una piacevole dolcezza complessiva.