Le parole dell'Assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava sul tema Ocm Promozione per il vino
«Ora basta: non si può coprire l’inefficienza ministeriale con un capro espiatorio». L’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava è un fiume in piena quando gli chiediamo di rispondere alle accuse, lanciate ieri dal sito Cronachedigusto che ha titolato “Ocm Promozione per il vino, tutto fermo per colpa della Lombardia”.
Si attende il prossimo Consiglio dei Ministri, dunque per approvare il decreto, che è in ritardo rispetto allo scorso anno e diventerà operativo, di fatto, solo a settembre. In ballo ci sono 102 milioni di euro.
«Il ministero dell’Agricoltura – spiega Fava – aveva tutto pronto per l’Ocm vino, ma poi ha deciso di cambiare le carte in gioco, ossia meno fondi, il giorno prima della riunione delle regioni. E quindi non c’è stata discussione, ma quasi una presa d’atto che le graduatorie, ossia la modalità di ripartire i fondi erano diverse. Ed è uno stillicidio di iniziative come queste».
Però il vino fa notizia...
«E certo, quando si tratta di vino, se ne parla».
E nel caso il Ministero vada avanti senza il consenso della Lombardia?
«Può succedere, a quel punto, valuteremo la possibilità di fare ricorso, ma in ogni caso noi non ci prendiamo la responsabilità politica di un provvedimento come questo».
Ma si sommerebbero i ritardi...
«Basta presentare le graduatorie precedenti».
Insomma la misura è colma?
«Direi di sì, e anche chi fa progetti multiregionali, per quanto ci riguarda, da ora in poi potrà rivolgersi direttamente al Ministero, anziché mettere il piede in più scarpe».
«E poi dico anziché cercare un capro espiatorio nella Regione Lombardia, perché il mondo del vino italiano non si chiede dov’è l’origine dei ritardi?».