All’Osteria Il Camino di Ballabio, una cassoeula “comme il faut”, oltre a golosi piatti di monti e lago, e una cantina che svela passione e competenza
Un vino, il Barbacarlo, e un piatto, la cassoeula, nel dare gioia a chi li gusta, onorano e tengono viva la memoria di due grandi uomini, di due formidabili maestri del gusto: del vignaiolo angelico Maga Lino e del re della cucina lombarda Gianni Borelli.
“Il” Barbacarlo e “La” cassoeula nella loro interpretazione, opere d’arte, nonché l’anima golosa della loro amicizia e l’espressione luminosa del loro amore alla vita.
Ebbene, se il Barbacarlo è nelle mani sicure del figlio di Maga Lino, Giuseppe, noi, i nostri lettori più affezionati lo sanno, siamo sempre alla ricerca di chi possa esser considerato erede di Gianni Borelli. Ebbene, se il re indiscusso della cassoeula, oggi, è Gilberto Farina, chef patron de La Piana di Carate Brianza, tra i cuochi che dimostrano di avere numeri da campioni, proponendone una versione, succulenta, golosa, monumentale, in porzioni generose, in stile Monsignore, appunto, il giovane e talentuoso Pietro Agostani. È titolare, con la mamma Giovanna e il fratello Stefano, della radiosa Osteria Il Camino di Ballabio. In posizione strategica, perché a pochi minuti sia da Lecco e dal Lario, sia dalle montagne e da quei Piani di Bobbio che son Paradiso degli amanti dello sci.
Pietro è interprete di valore della cucina lombarda, con una capacità fuori dal comune di raccontare le sue terre, attraverso i piatti delle sue montagne (il nonno, prima, e lo zio, poi, i gestori del Rifugio Lecco) e del lago. Con il servizio che vede in campo altri famigliari e collaboratori, a formare un team davvero dinamico, attento e che si muove con il sorriso.
Per iniziare, potrete orientarvi sulla sfogliatina di patate e funghi su fonduta di Taleggio e noci, sulla lingua di vitello scottata con purè di zucca e bruschetta alla salsa verde o su quell’ “antipasto dell’osteria” che vede servire salumi e conserve della casa.
Tra i primi, due le “tentazioni” a cui non vi pentirete di aver ceduto. Provate i ravioli fatti in casa con i porcini, o le “Patole di Sant’Antonio” che sono ravioloni di patate e farina di castagne ripieni allo Strachitunt di Vedeseta con burro e salvia. Per chi ama viaggiare nel tempo, con sapori e profumi, son piatto della memoria i “gnocarei in t’ol lac...” (gnocchetti della tradizione premanese cotti nel latte con formaggio e burro fuso).
Per le forchette più agguerrite, armate di appetito robusto e physique du rôle da veri ghiottoni, la scelta, lo abbiamo detto, non potrà invece che cadere sulla cassoeula, una goduria!
Dopo i formaggi, il finale vedrà Pietro vestire ancora i panni del Monsignore, visto che come il grande oste Borelli, a chiudere, in tavola ci sarà un soave e goloso zabaione.
La cantina è di valore, con proposte non scontate, e frutto della competente e appassionata selezione di Pietro, che è anche sommelier di razza. Questa è nostra tavola del cuore!
Osteria Il Camino
via Provinciale 33
Ballabio (Lc)
tel. 03411690337