Su La Stampa la storia del vigneron Bibi Graetz e dei vent'anni del suo vino Colore
Oggi su Il Gusto de La Stampa Paolo Massobrio racconta la storia (e i vini) di Bibi Graetz che, figlio di artisti e appassionato d'arte, dal 2000 si occupa di curare le vigne sulle colline di Fiesole.
Il suo proposito era quello di realizzare “Il vino più bello del mondo”, salvo poi rendersi conto di aver fatto anche un vino buonissimo. Così, in occasione dei vent'anni del suo vino più famoso, Colore, ha riunito (in diretta streaming) una dozzina di giornalisti da diverse parti del mondo – tra i quali Massobrio – per degustarne 15 annate.
È un vino da uva sangiovese, con piccole percentuali di colorino e canaiolo vendemmiate a mano facendo poi una selezione dei grappoli in cantina, ottenuto da fermentazione spontanea, senza lieviti aggiunti, prima di elevarsi in barrique vecchie.
Per conoscere le caratteristiche delle singole annate degustate da Massobrio leggi l'articolo completo a questo link.
Massobrio ricorda che oggi sono 50 gli ettari di vigneto, con viti anche sull'Isola del Giglio, e che accanto a Colore, la produzione di Bibi Graetz comprende anche il vino Colore Bianco da uve ansonica, il Testamatta Bianco (sempre da ansonica) e il Testamatta Rosso da uve sangiovese.