Con la cucina ricca di spunti creativi del nuovo chef Luca Piccinelli, accompagnata dai vini della cantina di proprietà e di altri colleghi del Roero
Se è consentito sognare, questo luogo è la meta giusta per farlo. Siamo nel cuore del Roero, in una sorta di anfiteatro naturale incorniciato da vigne che sembrano giardini per come sono curati.
Qui, sulla sommità di una collina di Canale d'Alba, ecco apparire la sagoma di un elegante Relais dove non viene trascurato alcun particolare: tre strutture annesse risalenti al diciottesimo secolo, sapientemente ristrutturate dai fratelli Massimo e Roberto Damonte, attuali proprietari e titolari dell’azienda vinicola Malvirà. Ci sono la villa padronale, il fienile e la casetta del mezzadro. Qui, Paul Allen e Bill Gates, fondatori di Microsoft, affittarono per tre mesi l'intera struttura in occasione delle Olimpiadi di Torino del 2006. Oggi, infatti, questi spazi custodiscono tra le loro antiche mura, sotto la vigile direzione di Stefania, moglie di Roberto, un ristorante e dieci camere di charme; a completare il quadro paesaggistico d'autore, all'esterno ci sono un ampio giardino e la piscina con solarium ad uso degli ospiti. Nella bella stagione, inoltre, si cena all'aperto sulla terrazza prospiciente la villa padronale, con una vista a perdifiato sulle colline del Roero. Incantevole.
Ma veniamo alla cucina, dove è già evidente la mano del nuovo chef, il trentenne bresciano Luca Piccinelli, con esperienze alla spalle in dimore prestigiose come quella attuale, sia nella “sua” Lombardia che in Piemonte. Ci ha davvero stupito per tecnica e realizzazione nel piatto, attraverso portate mai banali e ricche di spunti creativi, benché l'amuse bouche fosse poco indicativo della sua cucina. Ma un plauso doveroso va anche al servizio in sala, giovane e assai professionale, gestito con sapienza dal bravo maitre George Marica, e tra le file del quale emerge la sommelier Sabrina, moglie di Luca. Iniziamo subito alla grande e senza tentennamenti con un delicato e saporito vitello tonnato (€ 15), bello anche nell'impiattamento, oppure l'anguilla alla brace, fagiolini e carpione (€ 16), in alternativa ad anguria, pomodoro e robiola (€ 12).
Da urlo, tra i primi, gli originali tortelli di baccalà, emulsione all’amatriciana e burro acido (€ 16)
al pari degli agnolotti del plin con ripieno di costine di maiale al bbq (€ 13) che rivelano una consistenza davvero perfetta e un sapore deciso e piacevolissimo. Ma si può scegliere anche risotto, pomodoro giallo, capperi e burrata (€ 15).
Secondo (o forse terzo, quarto, quinto…) salto sulla sedia per il carrè d’agnello disossato alle erbe, melanzane e spuma di Castelmagno (€ 22). In alternativa, petto di faraona, fave e Renesium Malvirà (€ 17), oppure un saporito filetto di salmerino, bouillabaisse e fiore di zucchina alla scapece (€ 16).
Si chiuderà bene - come d'altronde si è aperto - con cioccolato e lampone (€ 10), pesca e amaretto (€ 8), pane burro e marmellata (€ 8). E naturalmente con una piccola pasticceria d’autore.
La Carta dei vini è anch’essa interessante e non è banale per un relais che appartiene a una cantina. Ma i Damonte hanno fatto una scelta stra-intelligente: ottime etichette anche di altri colleghi del Roero, ma anche la possibilità di andare indietro negli anni con i vini della maison. Noi per esempio abbiamo assaggiato il loro Sauvignon del 2008 che era un portento; il Riesling 2015 straordinario e ovviamente il Roero Arneis 2020, bio, iconico. E’ un raro caso di carta dei vini con la finestra su una cantina che sa fare un racconto efficace della filosofia produttiva. Il menu, infine, è giustamente contenuto a poche portate, con un eccellente rapporto qualità/prezzo. State ancora sognando?
Villa Tiboldi
Canale d'Alba (Cn)
via Santo Stefano Roero, 75
tel. 0173 970388
villatiboldi@villatiboldi.it
Chiuso lunedì e martedì a pranzo
Foto ilGolosario e sito www.villatiboldi.com