Franco Flagella, a Castel di Sangro, trasforma i pomodori San Marzano in conserve e passate lavorate a mano, senza pastorizzazione

Straordinari per sapore, purezza, omogeneità e concentrazione della polpa. Ecco come si presentano i pelati e le passate di pomodoro prodotte in Abruzzo da Franco Flagella, figlio d'arte. Già, perché se oggi è considerato un numero uno del settore, lo deve anche al padre Ciro, che durante uno dei suoi viaggi su e giù per la Penisola come commerciante agroalimentare, si innamorò letteralmente di una coltivazione di pomodori tipo San Marzano nei pressi del golfo del Gargano, dalle caratteristiche organolettiche pressochè uniche.
flagella-pomodori.jpgFu così, che il giovane Franco, al ritorno da una licenza militare, trovò il capannone aziendale di famiglia, letteralmente straripante di questo prezioso “oro rosso”.
Inizia così – trentacinque anni fa – l'avventura imprenditoriale di successo della famiglia Flagella – oltre a Franco ci sono la moglie Sonia e la sorella Teresa - esemplare nella sua “semplicità” e nel tener fede a processi produttivi che ancora oggi contemplano esclusivamente e ossessivamente la lavorazione manuale.
ciro flagella.jpgA partire da quando Franco si reca in Puglia in piena estate – un mese prima della raccolta generalmente cadenzata a settembre – per operare una disadratazione naturale dei pomodori e portarli così ad avere una bassissima acidità nel momento in cui vengono raccolti. E questa operazione riguarda solamente – scelti uno ad uno – i frutti che per consistenza e calibro rientrano in quella “perfezione” cercata quotidianamente da Franco. Dopo nemmeno tre ore, la materia prima è già nella sua azienda di Castel di Sangro, ad iniziare quel percorso di lavorazione manuale che termina solamente con l'invasettamento finale. Anche la spellatura iniziale segue rigorosamente questo principio.
flagella-barattoli.jpgTappa fondamentale di questo processo, la cottura naturale a bagnomaria, secondo la tradizione secolare di tutte le famiglie che in casa preparano le passate con i prodotti del proprio orto. Qui non si fa altro che replicare con fedeltà questi antichi gesti. Saranno così eccezionali i datterini nelle tre versioni rosso, giallo e arancione, letteralmente da mangiare uno via l'altro senza nemmeno doverli cuocere. Al pari dei ciliegini – rossi e gialli – che esplodono prima al naso per sentori che forse molti di noi si sono dimenticati, e poi in bocca per freschezza e consistenza. O l'inarrivabile passata (pomodoro fresco, succo di polpa, sale 3%) – materia prima il pomodoro pugliese tipo San Marzano – che contempla il passaggio in una macchina “passapomodoro” brevettata da Ciro Flagella, che toglie ogni tipo di impurità (pellicine residue, semi…) senza pastorizzazione, regalando al prodotto finale al momento dell'invasettamento e della cottura a bagnomaria, una rara e naturale consistenza omogenea.
flagella_passata-gold.jpgE che dire del classico pelato, che viene prima sbollentato e poi lasciato a decantare per almeno 4/5 ore?
flagella-pelati.jpg

Azienda Ciro Flagella

Castel di Sangro (AQ)
Località Piana Santa Liberata
tel. 0864 840351

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