Le cantine diventano la nuova meta dell’estate 2020: merito di un mix tra grandi spazi, paesaggi da favola e tanta tecnologia. Oltre al vino, naturalmente
L’enoturismo, ha ricordato anche l’ultimo “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019” presentato dalla professoressa Roberta Garibaldi pochi giorni prima dello scoppio del Covid 19, può diventare un nuovo propulsore del turismo italiano. Il 56% dei turisti italiani ha visitato una cantina nel corso dei loro più recenti viaggi, e il 44% ha partecipato a un evento o festival a tema. Alto è pure il numero degli enoturisti, ossia chi è stato motivato a viaggiare per partecipare a un’esperienza a tema, che è pari al 28% dei turisti italiani. Da qui, Roberta Garibaldi suggeriva che “le cantine devono quindi segmentare la propria offerta e creare un posizionamento distintivo sul mercato” approfittando anche dei cambiamenti post Covid per una svolta in questo senso.
Poche settimane più tardi questa tendenza è esplosa in tutta la sua forza, in modo probabilmente inaspettato anche per molti esperti del settore. Le cantine stanno diventando un punto di attrazione turistica e un motore dell’intero territorio. Lo dimostra un’iniziativa come quella lanciata da Mondo del vino, società a cui fanno capo marchi come Cuvage, Ricossa e Poderi dal Nespoli, che già lo scorso anno si era imposta all’attenzione grazie all’inaugurazione di un museo del vino interattivo nella sede di Priocca.
Il 2020, invece, è stato l’anno giusto per definire un progetto enoturistico ampio, che al suo centro ha il portale Mondo del vino con le proposte pensate per i wine&food lovers dove il visitatore può crearsi un proprio itinerario personalizzato attraverso cultura, natura, esperienze enogastronomiche e relax, nelle colline di Langhe Roero e Monferrato e della Romagna. Partenza ideale dal museo di Priocca per proseguire alla scoperta del territorio a piedi, facendo trekking, con l’e bike o magari con un volo in mongolfiera. Si potrà anche scegliere se diventare winemaker o trifolau per un giorno, sempre all’insegna del turismo esperienziale.
Venturini Baldini, nome di riferimento del mondo Lambrusco (siamo a Roncolo, sulle colline di Canossa), invece ha deciso di giocare con gli abbinamenti culinari, con i Brunch o i Picnic la domenica e con gli aperitivi in due versioni: l’happy hour nel giardino del Wine shop il venerdì e sabato e i #MercoledìRosé con musica dal vivo e street food, direttamente in vigna a metà settimana. In questo caso la prenotazione viaggia su Eventbrite.
Luca Ferraris sulle colline del Ruché ha stretto una joint venture con la locale Osteria del Rooster: lui ci mette vigne (e vino) loro un box pic nic da ritirare alla Big Bench ovvero la panchina colorata e gigante che domina il paesaggio. L’iniziativa è piaciuta così tanto da andare sold out nel giro di poche ore.
Il Movimento Turismo del Vino del FVG mette invece in campo un’iniziativa di rete tra più cantine: Vigneti Aperti che per 6 weekend a partire da sabato 27 giugno, mette in calendario un pacchetto composto da visite ai vigneti e in cantina, aperitivi in vigna, laboratori sensoriali, picnic, cene con il Vignaiolo, appuntamenti musicali e iniziative a tema mindfulness “DegustaMente – Risveglio sensoriale in vigna”.
La Maliosa, come ci ha raccontato nel webinar a tema Spazi aperti e ristorazione, la titolare Antonella Manuli ha deciso di investire proprio sull’accoglienza in cantina, sfruttando spazi che tra le vigne permettono di addormentarsi guardando il cielo. “Durante il Covid - ci ha raccontato Antonella - ho deciso di continuare a investire nel progetto, invece che tirare i remi in barca, e aumentare il personale appositamente formato per l’enoturismo”. Una scelta che alla luce del turismo post Covid pare proprio essere quella vincente.