Dalla tenuta Josef Hofstätter, il Barthenau Vigna S. Urbano, il fuoriclasse che fa "tremare" i grandi di Borgogna

Quanti anni fa, il primo assaggio dei vini della cantina Hofstätter! E da quel giorno, quante volte l'ascolto dei bianchi e dei rossi di questa realtà altoatesina! Ritrovo nel bicchiere ancora una volta il frutto del lavoro di Martin Foradori Hofstätter, l'attuale, capace e carismatico patron, erede (è la quarta generazione) e  pro-pronipote di quel Josef Hofstätter che  ha fondato l’azienda nel 1907.

Ebbene, oggi, come quella prima volta, dagli assaggi, emozioni. La tenuta Josef Hofstätter con i suoi 50 ettari di vigneti di proprietà è tra le aziende viticole più grandi dell’Alto Adige. Le vigne si trovano ad altitudini tra i 250 e 800 m slm (ed è grazie a questa prerogativa che è possibile la coltivazione di diverse varietà) ed essendo a est e ovest della Bassa Atesina hanno esposizioni in zone microclimatiche diverse. Le varietà coltivate, le tradizionali per la zona, ossia pinot bianco, lagrein, schiava, soprattutto gewürztraminer pinot nero (di queste ultime due varietà, con il Kolbenhof e la Vigna del Castello di Rechtenthal a Sella sopra Tramin e con Barthenau a Mazon, la cantina possiede la maggiore superficie privata in Alto Adige e il Gewürztraminer del Kolbenhof e il Pinot Nero Vigna S. Urbano di Barthenau sono tra i primi vini dell’Alto Adige che hanno preso il nome del loro luogo d’origine). Martin Foradori ama anche il Riesling, ma per questo, ha aquisito vigneti - primo viticoltore italiano - lungo il fiume Saar, in Germania, dove l'habitat è eccezionale. In questa scelta, di preferire la zona migliore, pur lontana dall'Italia, per dedicarsi a un vitigno tanto amato, il segreto del perché di anno in anno le sue produzioni si sono affermate sempre più come eccellenze di caratura internazionale. Pur essendo alla guida di una Formula uno, Martin Foradori ha l'umiltà di un esordiente. Insaziabile la sua sete di imparare, inesauribili la sua voglia di confrontarsi con i migliori e di rischiare anche nuove strade, di sperimentare, pur di migliorare.

L'esito son vini che, dal più semplice al più nobile, hanno un'eccellenza qualitativa che lascia basiti. Tra i colpi di cuore, due nuove eccellenze, ossia il "Ludwig Barth von Barthenau Vigna del Roccolo 2012 Pinot Nero", da un cru con vigne di oltre 70 anni, e il Konrad Oberhofer Vigna Pirchschrait 2006 Gewürtztraminer, che debutta dopo dieci anni di maturazione sui lieviti. E un vero gioiello, in uscita a Natale, il Joseph Hofstätter Vigna Castello di Rechtenthal Gewürtztraminer Vendemmia Tardiva, dal colore giallo oro, dal naso di grande intensità con note di frutta esotica, cedro candito, mela cotogna, sorso dolce ma di sorprendente freschezza e persistenza.

Il Pinot Nero Barthenau Vigna S. Urbano? Autentica bandiera della maison (alla francese, perché questo è pinot nero che ha caratura e classe all'altezza dei grandi di Borgogna), oggi come ieri è rosso tra i più grandi d'Italia. Degustato nel millesimo 2008, ha colore rubino caratteristico, naso di formidabile finezza e intensità con note di amarena, sentori di frutti di bosco, e in particolare di lamponi e fragoline di bosco, elegante speziatura, sorso di affascinante complessità aromatica ed equilibrio, con giusta freschezza e tannino ben integrato, lunga persistenza. Un fuoriclasse!

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