È il locale-mito dove si è codificato il tiramisù. Tanta eleganza e tanta sostanza

Che bella cena quella alle Beccherie di Treviso (piazza Ancillotto, 9 - tel. 0422540871), con due giovani cuochi ai fornelli Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti che conducono una brigata e una squadra in sala altrettanto giovane ed efficiente.

Il locale è di raro fascino con le luci soffuse e lampade d’autore che calano su ogni tavolo di bel legno, con poltroncine e sedie di stoffa. Se venite qui non perdetevi il piatto di ostriche e fagioli Verdon che a quanto sembra è il più gettonato (c’è il pieno ogni sera). Nel menu degustazione acqua e terra c’è pure un sandwich di anguilla con radicchio di Treviso, che dev’essere un must. Curioso il ramen di sottobosco con spaghetti di patate, ma noi abbiamo virato sulle “radici” con la cialda di polenta gialla di Sponcio con insalatina di patate. Fantastico. E attenzione: servono le mezze porzioni calcolate al 60% del costo.

Ma nel menu c’è anche una carta di 30 vini a bicchiere che è fantastica. Ai primi ecco gli gnocchi di patate con oca in due cotture, ma soprattutto una fantastica pasta e fagioli con spaghettone Felicetti, fagioli veneti e ventricina. Spettacolare! La prossima volta provo i tortelli ai carciofi con crema acida al rabarbaro e gambero rosso Santo Spirito.

Di notevole fattura è poi lo scamone di agnello marinato con foglie di vite, scalogno e zabaione alla carbonara. A questo punto è d’obbligo chiudere con il Tiramisù sbagliato o con la fregolotta di mais bianco perla.

Davvero bravi, originali. Grandi. È Corona!

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