Trattoria Ragni, dove la trippa mette il papillon!

Due secoli di storia, una famiglia che lavora col cuore, una cucina casalinga golosa, i segreti di una sosta dal sapore di altri tempi

Una grande corte. Gli alberi secolari che fanno ombra all’ampio dehors dove è un piacere mangiare in questa stagione. Sulla sinistra, quasi defilata, la casetta rosa, linda, curata, che sa di antico e moderno allo stesso tempo dove vive la Trattoria Ragni di Zeccone (Pv).

Vi prenderà il cuore questa nostra scoperta, che condividiamo con entusiasmo con voi, chiarendo subito che non si tratta di indirizzo da gastrofighetti. Le atmosfere non sono quelle rarefatte di certi risto – obitori, dove ci si sente in imbarazzo solo se la voce supera il livello del sussurro. Qui vi sembrerà di essere su un set di Don Camillo e Peppone.

Le sale all’interno sono accoglienti, con pareti gialle e travi a vista, i tavoli all’aperto sono invito irresistibile alla convivialità. Dentro o fuori, i commensali indugiano anche dopo aver finito pranzo o cena, godendosi il piacere della compagnia, intrecciando storie, battute e giudizi di vita, a copiosi calici di rosso genuino. Detto per inciso, i titolari producono anche una più che strepitosa Croatina in quel di Pietra de’ Giorgi, da vigne oltrepadane di proprietà, che se stappata, risulta impossibile non terminare.
Ma veniamo a noi. L’anima di questo luogo della memoria, da commozione, la famiglia Ragni, nel 2021 al traguardo dei duecento anni di storia e di presenza in queste frazioni, come documentato dall’albero genealogico vergato a mano in splendida pergamena che fa bella mostra all’ingresso, da cui si desume che dopo due anni, dal 1821 al 1823 alla Barona, frazione di Albuzzano, la storia familiare si è sempre svolta qui, in frazione Villareggio.
Il presente è ben descritto dal sorriso gioviale, dalla cordialità e dalla simpatia di Silvio e Vittorio, i due fratelli Ragni, appunto, che oggi portano avanti l’attività con quella dedizione, quella passione e quell’intelligenza che caratterizzano chi, consapevole della forza e del patrimonio straordinario che è la tradizione, la fa propria, attualizzandola. La cucina di questo baluardo di gusto è inno a sapori e profumi del territorio.

In tavola con spumanti oltrepadani, Mossa Perfetta e Buttafuoco Storico, via con il grande antipasto della casa con salumi, cipollotti e funghi sott’olio e cotechino. Poi avanti con lasagne, o risotto salsiccia e Bonarda. Ai secondi, in attesa della stagione fredda quando sarà il momento della cassoeula e del bollito, non mancano mai la trippa e il brasato con le patate, due piatti da leccarsi i baffi presenti tutto l’anno.
Una fetta di torta fatta in casa, che potrà esser di crostata con la confettura di albicocche, prima di un conto che vi lascerà senza parole per la sua rara moderazione.