“U bagghiu” di San Nicola a Naro

Storia e comfort in un agriturismo luxury nel solco della tradizione contadina

In siciliano il Baglio (dal latino “vallum” = fortezza e dall’arabo “bahal” = recinto, cortile) si riferisce a una costruzione rurale fortificata circondata da alte mura e dotata di un cortile interno, tipica della Sicilia del XVIII secolo.

Siamo a Naro, nell'Agrigentino, città barocca ricca di storia, cultura, folklore e tradizioni religiose come il culto per il patrono San Calogero.
Il Baglio San Nicola risale alla fine dell’Ottocento, grazie ai recenti lavori di ristrutturazione, che volutamente hanno mantenuto quasi inalterate le caratteristiche architettoniche storiche, oggi è divenuto una suggestiva e accogliente struttura ricettiva con 40 posti letto, una piscina con idromassaggio e 25 ettari di terreno dove vengono coltivati i prodotti che ritroviamo nel ristorante interno.
piscina copia.jpg Salvatore Bonanno, bisnonno di Santo Schembri (attuale proprietario), comprò il Baglio nel 1923 da un avvocato di Caltanissetta che lo aveva ricevuto con la dote della moglie e da allora appartiene alla famiglia. Già in passato il Baglio San Nicola presentava numerosi alloggi, stalle e depositi. Questi ultimi servivano per la raccolta e lo stoccaggio dei prodotti della terra (principalmente olive e uva) e si trovavano intorno al cortile centrale a cui si accedeva dal grande portone d’ingresso. E vengono ancora prodotti oggi: uva da tavola, ortaggi, olive per l'olio, il grano per la pasta fatta in casa.
Il tutto arricchisce un menu incentrato sulla tradizione siciliana legata all'entroterra – principalmente carne e ortaggi – con uno sguardo a quello che già si produceva nella struttura duecento anni prima.

L'implementazione di questo agriturismo “luxury” è stata favorita dalle varie misure a sostegno dello sviluppo rurale. Dal 2005, infatti, la famiglia Schembri (arrivata alla quarta generazione nella gestione dell'azienda) partecipa e ottiene i finanziamenti regionali del PSR (è in corso con la linea 6.4).

Ospitalità e ristorazione restano quindi i due pilastri di questa azienda “parzialmente agricola” e rivolta alla ricettività, senza mai abbandonare il solco della tradizione contadina.