Nel cuore di Alba un wine bar dove lo spirito imprenditoriale fa il paio con una proposta giovane che esalta le eccellenze dell’enogastronomia locale

Di tutte le città delle Langhe, Alba è sicuramente quella che più di ogni altra rappresenta l’idea imprenditoriale che ha reso queste colline una meta ricercata dal turismo nostrano e internazionale. Un’isola felice che, forte del suo patrimonio enogastronomico, ha saputo sviluppare attorno a sé una cultura del cibo buono definita e riconoscibile, interpretando la tavola in forme nuove, seppur nel solco della tradizione.

Tra gli esempi più riusciti di questa contaminazione c’è l’Ape Wine Bar (piazza Risorgimento, 3 - tel. 0173 363453 - FB: @Apewinebaralba), un’enoteca moderna (nata in seno all’omonimo locale di Santo Stefano Belbo ndr) che negli spazi del Caffè Calissano oggi accoglie i clienti in un ambiente chic e informale, perfettamente sintetizzato dall’essenzialità delle luminosissime sale e da un ampio dehor - punto di forza nelle sere d’estate - che regala un’atmosfera ancor più rilassata e famigliare sfruttando la capacità di uno staff giovane, preparato ed estremamente cordiale.

La carta dei vini ha grande personalità e così dicasi per il menu, che privilegia materie prime di origine locale e propone le singole portate in una formula non convenzionale che permette di scegliere tra i “piatlin” (mezze porzioni) e i “piatlon” (porzioni normali).

Si parte dai classici, con la carne cruda di fassona piemontese battuta al coltello e il vitello cotto rosa con salsa tonnata, e si passa ai primi, tra cui spiccano i tajarin (di propria produzione) al ragù di manzo e salsiccia, gli gnocchi di patate delle Langhe al Castelmagno d’alpeggio Dop Des Martin e le mezze maniche Mancini con fagioli e cozze. Quindi la carne, protagonista con la sella di maialino croccante, la rolata di coscia di coniglio alla ligure su cremoso di patate e la immancabile tagliata di fassona alla piastra con verdure saltate. Nota di merito per i piatti di pesce, che trovano una memorabile interpretazione nel polpo croccante su crema di ceci e nei gamberi dorati con maki di zucchine in scapece.

Per una sosta veloce o un aperitivo di grande soddisfazione la scelta può virare sul tagliere di formaggi Dop piemontesi o sulla selezione dei salumi, che rende onore al cuneese con il crudo di Cuneo Dop (da applausi) e il “Lonzardock” Dop Cuneo, un carpaccio di lonza con il suo lardo.

Per gli amanti dei drink il consiglio è di chiudere il cerchio sperimentando un buon cocktail; tra rivisitazioni ed evergreen della miscelazione, la scelta è multipla e la qualità - anche in questo caso - massima. Un luogo che lascia la voglia di tornare. Di quelli in cui la cura per il buono si vede, si sente, si mangia.

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