Alla pasticceria Perbellini di Bovolone manca solo Babbo Natale poi ci sono tutti. E da lì partono i dolci più buoni del Natale

Si fa presto a dire Pandoro o Panettone. E l’Ofella? Quel dolce che dà l’abbrivo al detto “ofelé fà el to mesté” è il capostipite dei dolci lievitati di Verona, ideato a fine Ottocento da Giovanni Battista Perbellini che modificò la ricetta di un dolce tradizionale veronese chiamato Nadalin arricchendo la pasta di burro e uova, rendendola così molto più soffice. Oggi l’Ofella più conosciuta è a Bovolone, e la produce la Pasticceria Perbellini dal 1891.

Ci siamo andati un pomeriggio di dicembre, attirati subito dalle grandi vetrine luccicanti piene di ogni ben di dio. Ernesto Perbellini è lì all’ingresso, in camice bianco ed ha l’aria felice di un babbo natale. Alla cassa, di fronte al banco dei dolci ci sono la moglie Silvana e la nipote. Dietro le quinte, nel laboratorio, incontriamo i figli di Ernesto: Giovanni Battista, Enzo e Flavio, che mi chiamano per mostrarmi la creazione del Pan dei Siori, un dolce antico, ricco di noci, frutta secca e canditi, quasi la metà dell’impasto. Intanto le impastatrici girano a pieno ritmo: il panettone, l'offella, che è il must di questa pasticceria, ma anche il dolce lievitato con le albicocche.

Tutto viene confezionato a mano, da una truppa di signore che lavora alacremente per esaudire tutti gli ordini. Dolci lievitati straordinari, lo si evince dalla materie prime, a cominciare dalla farine selezionate, ma anche dai canditi, dalla frutta. Alla fine queste specialità arrivano sulle tavole con la loro inusitata fragranza. Anche se il vanto, o meglio il dolce delle feste tutto l’anno, rimane la Millefoglie Strachin®, che Ernesto mostra con orgoglio appena sfornata e che è un connubio fra le sfoglie finissime e la crema pasticciera. Un peccato di gola da inguaribili golosi. Un’esperienza, che porta ancora avanti una famiglia intera. Una gran bella famiglia.

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