Da Giacomo, la trattoria della nostra filosofia

A Pizzighettone, da Giacomo Verdelli, oste - patron che è carismatico fuoriclasse del gusto, l’emozione della cucina tradizionale a tutta gola di chef Francesco Cremonesi, con i vini di una cantina da favola!

Andateci! Andateci! Andateci! Da Giacomo a Pizzighettone è un luogo da favola, unico. È “la” trattoria della nostra filosofia. In primis per il carisma di patron Giacomo Verdelli, oste sommo, che ha preso il testimone dei grandi della cucina italiana, uno su tutti, Franco Colombani, con cui ha lavorato per 25 anni.
Ai giovani suggeriamo di conoscere questo fuoriclasse del gusto, per capire cosa vogliono dire passione, piacere dell’accoglienza, competenza (acquistata facendo gavetta prima e lavoro senza risparmiarsi poi). E poi, questo è nostro indirizzo del cuore, trattoria della nostra filosofia, appunto, per l’interpretazione commovente, emozionante, delle ricette della tradizione e del territorio, firmate dal grande Francesco Cremonesi, da decenni compagno di avventura di Giacomo e cuoco dalle giocate angeliche, ora affiancato dalla promettente Jessica Milani. E per il ruolo che è dato al vino. È il grande amore di Giacomo, che in anni di degustazioni competenti e appassionate ha creato una delle cantine più belle di tutta Italia, con etichette e millesimi introvabili, di produttori celebri e non, e vere chicche frutto della sua ricerca. Per questo quando sarete da lui, nella sala curata e accogliente o, nella bella stagione, nel dehors sotto i portici, che regala un colpo d’occhio sull’incantevole Pizzighettone, trovate i suoi formidabili vini, anche a bicchiere.
Da un menu che rispetta la stagionalità delle materie prime, dopo il benvenuto con un salame straordinario, in un trionfo di sapori e profumi, potrete cominciare con l’insalata di gallina, o con lo sformatino al topinambur e zucca su fonduta al Salva Cremasco o ancora con la polenta “Corvina” con misto funghi.
Tra i primi, in questa stagione, sarà festa della gola con riso “Carnaroli” con porcini freschi dell’Appennino Emiliano o con la pasta fresca fatta in casa sommersa da una sontuosa pioggia di sua maestà il tartufo bianco.
Di secondo, quel piatto che è ormai rarità, ossia quel rognoncino di vitello con il puré, che è di somma bontà. Ma da provare anche il piccione semidisossato all’uva e “ristretto” al Nebbiolo o la lingua di vitello con salsa verde.
A chiudere, formaggi (tutti di alpeggi e casari-artisti) o dolci della tradizione come torta di mele tiepida e gelato alla crema o spuma di torrone con cioccolato fuso.
È una delle migliori trattorie d’Italia! È il paradiso dei golosi! È gusto della vita!